ALLA “SQUADRA” DEL CENTRO DI PIAZZA DONATELLO SI UNISCE AGEDO NOVARA

Ancora nuovi servizi al centro polifunzionale di piazza Donatello. Da febbraio un nuovo sportello è presente nel quadro delle attività offerte nell’ambito del progetto GAD – GenerAzioni Donatello, sostenuto da Fondazione Cariplo e Fondazione Comunità del Novarese. Si tratta dello sportello di ascolto, offerto settimanalmente dall’associazione A.Ge.D.O. Novara e rivolto a tutta la popolazione cittadina e non solo al quartiere Rizzottaglia.
A.Ge.D.O. è un’associazione costituita da genitori, parenti e amici di persone omosessuali, bisessuali e transessuali. Nata a livello nazionale 25 anni fa dalla volontà di pochi genitori volenterosi, oggi è presente in molte Regioni di Italia e partecipa ai tavoli ministeriali sui diritti civili. «A Novara – spiega la referente, Roberta Bagnasco – avevamo già organizzato alcuni eventi appoggiandoci alla sede A.Ge.D.O. di Torino. Da dicembre, invece, abbiamo costituito una sezione locale, che ora ha aperto uno sportello d’ascolto presso il centro di piazza Donatello. Un punto d’incontro fisico, una vetrina sulla città, che ci permette di collaborare anche con le tante belle realtà già ben radicate al centro polifunzionale».
Tra queste, va segnalato, ve ne sono già altre che curano attività a favore delle famiglie, dei minori e della genitorialità. Basti pensare, per esempio, all’opera dell’Associazione “Attiva la mente ... e il corpo”, che, tra le varie iniziative, svolge attività di sostegno didattico ed educativo e promuove laboratori basati su metodi di arteterapia rivolti a bambini e genitori adottivi, ma anche agli incontri di cineforum per ragazzi e adolescenti, finalizzati a far emergere e discutere temi anche delicati (violenza, disabilità, razzismo, cyberbullismo...) in modo semplice, diretto e coinvolgente per gli stessi giovani partecipanti.
Lo sportello di A.Ge.D.O. Novara (raggiungibile anche al numero 335-5414932, alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e sulle pagine Facebook ed Instagram) è aperto ogni venerdì dalle 17 alle 19. «Offriamo ascolto, aiuto e sostegno a quei genitori che hanno saputo dell’omosessualità della propria figlia o figlio e ne soffrono perché per loro è difficile comprendere e accettare – spiega Bagnasco – Spesso infatti i genitori sono impreparati al coming out, non conoscono la realtà lgbt, hanno paura che i loro figli vengano presi in giro, bullizzati, picchiati o si sentono loro stessi vittime di maldicenze”. Lo sportello si basa sul dialogo e il mutuo aiuto: l’assistenza infatti non viene offerta da esperti ma da altri genitori. “Mettiamo a disposizione la nostra esperienza personale per condividere un disagio, che altrimenti viene soffocato tra le mura di casa, ed offrirci come interlocutori per un dialogo. Non va mai dimenticato che il supporto della famiglia è fondamentale per i nostri ragazzi. A chi ci chiede cosa fare in questa situazione diciamo: abbracciate i vostri figli, il tempo per parlare verrà dopo».
«Dal momento in cui è diventato operativo il progetto GAD (circa un anno fa NdR) le adesioni alla rete del centro di piazza Donatello sono cresciute notevolmente, favorendo così il moltiplicarsi di iniziative e attività nell’ambito del sostegno educativo-famigliare, come quella di A.Ge.D.O., in quello socio-sanitario e, ancora, nei servizi di consulenza legale, fiscale e di patronato» commentano Giacomo Balduzzi e Davide Servetti, che hanno coordinato l’intero programma di attività che, a partire dalla sperimentazione di democrazia deliberativa avviatasi nel 2014, ha portato alla riattivazione dell’ex ambulatorio di Piazza Donatello e alla sua messa a disposizione a beneficio dei cittadini del quartiere e della città. «Si tratta – proseguono i due ricercatori – non soltanto di una nuova conferma della vitalità e dell’intraprendenza delle realtà dell’associazionismo e del terzo settore novaresi, ma anche di un segnale di incoraggiamento per il “modello” sperimentato in piazza Donatello, che punta sull’inclusione e la collaborazione tra realtà molto diverse, accomunate dall’obiettivo comune di co-generare con i cittadini servizi rivolti al bene collettivo»